Se d’estate è facile capire di quanta acqua hanno bisogno le piante d’appartamento, durante la cattiva stagione l’operazione può apparire più complessa o viceversa venire sottovalutata. Innanzitutto bisogna distinguere tra esemplari che vivono in ambienti freschi (stanze non riscaldate, pianerottoli o atri condominiali) da quelle che vivono nell’appartamento caldo. In ogni caso, utilizzate sempre acqua a temperatura ambiente.
L’ambiente fresco (10-15 °C) induce un salutare riposo nei soggetti che vi svernano: la crescita rallenta o cessa del tutto, a volte cadono le foglie (del tutto o in parte) e la pianta interrompe la propria attività fotosintetica. Ciò significa che l’apporto d’acqua si deve limitare a evitare un disseccamento completo del pane di terra: bagnate con molta moderazione (indicativamente mezzo bicchiere d’acqua per un vaso di 20 cm di diametro), lontano dal piede del vegetale (quindi lungo i bordi del vaso), solo quando la terra accenna a staccarsi dalle pareti del contenitore (in genere ogni 20-30 giorni).
Fa eccezione la veranda che, se scaldata dal sole per molte ore al giorno, non permette il riposo completo (anzi, a volte induce proprio la fioritura, negli esemplari mediterranei e tropicali): in questo caso aumentate la quantità d’acqua a un bicchiere ogni 15-20 giorni.
In casa il discorso è diverso: il riscaldamento impedisce del tutto il letargo invernale e i vegetali continuano, seppure in modo ridotto, a crescere e consumare. Il pane di terra tende a seccarsi rapidamente, all’incirca come alle soglie dell’estate. La dose giusta d’acqua è di mezzo bicchiere ogni 5-10 giorni. Lasciando sempre asciugare il substrato. Ricordatevi di integrare l’irrigazione con salutari vaporizzazioni (solo su piante a foglia lucida) ogni 1-3 giorni.
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