Elegante, curioso, intelligente, socievole e perfino affettuoso: il merlo indiano (Gracula religiosa) offre una serie di prerogative caratteriali interessanti, altrimenti difficili da incontrare in un volatile, che lo rendono un animale da compagnia a tutti gli effetti, quasi come un cane.
La gabbia per il merlo indiano
Versatile e poco esigente, il merlo indiano può vivere in una gabbia classica (dimensioni minime 70x70x100 h cm), su un albero artificiale o un trespolo, o in una voliera interna o esterna (solo in zone calde). Si sconsigliano le classiche gabbie rotonde, che sono molto belle esteticamente, ma poco funzionali per l'animale, perché ha poco spazio a disposizione e manca l’angolo riparato di cui la gracula ha bisogno per rifugiarsi se è spaventata o per riposare in santa pace. Sono preferibili in assoluto le gabbie “all'inglese”, che hanno tre dei cinque lati chiusi da pannelli che riparano il volatile dalle correnti d'aria e dalla confusione ed evitano che la sporcizia cada fuori dalla gabbia. La parte aperta della gabbia è bene sia rivolta verso il sole: la gracula teme il freddo. In generale, qualunque sia la scelta, deve essere il più grande possibile, facile da pulire (la pulizia va effettuata pressoché ogni giorno) e in materiali resistenti.
Servono poi parecchi posatoi in legno naturale con corteccia, una vaschetta piena d’acqua per il bagnetto sul fondo della gabbia, parecchi giochi (anche del tipo per neonati), un beverino, due ciotole per alimenti secchi e alimenti freschi e umidi. Sul fondo si possono mettere fogli di giornale oppure segatura non di Conifere.
È bene abituarlo a fare qualche piccolo volo in casa tutti i giorni perché compia così il necessario esercizio fisico. Va però seguito con cura perché può sbattere contro i vetri delle finestre o lo specchio ferendosi, oppure può causare danni alle suppellettili.
Ricordiamo che, ogni volta che un volatile viene fatto uscire dalla sua gabbia, la stanza deve essere chiusa (sia porte sia finestre), e sulle finestre sarebbe bene tirare le tende proprio per evitare che l’uccello vada a sbattere nel tentativo di uscire.
Merlo indiano, come farlo parlare
Di notevole intelligenza, si affeziona con facilità alla famiglia o a un suo componente in particolare con cui interagisce molto e spesso dimostra più talento dei pappagalli nell’imitare la voce umana. I soggetti che si prestano maggiormente a essere addestrati sono quelli molto giovani, allevati fin da subito in casa, a stretto contatto con l’uomo ma senza altri merli: possono imparare intere frasi e imitare perfino le voci dell’intera famiglia. Inoltre, è anche possibile abituarlo a posarsi sulle spalle o sul dito teso del suo compagno a due zampe.
Attenzione: i merli indiani fanno molta compagnia... ma anche molto chiasso. Non sono adatti ai bambini piccoli, perché servono comunque pazienza e movimenti delicati, anche per evitare beccate.
Cosa mangia il merlo indiano
Onnivoro, per avere una vita lunga (fino a 20 anni) dovrebbe mangiare frutta, verdura, riso bollito, mangime per uccelli insettivori, larve (di tarme della farina e di formiche, reperibili presso i negozi specializzati, da somministrare per un massimo di 15 larve al giorno perché sono molto nutrienti: sarebbe meglio riservarle come premio per un esercizio ben riuscito), pane, carne macinata cruda, un po’ di tuorlo d’uovo sodo.
Frutta e verdura devono avere la prevalenza: vanno somministrate a temperatura ambiente, lavate, asciugate e tagliate a pezzettini che siano ingeribili in un sol boccone (altrimenti la gracula scuote la testa per spezzettarlo, lanciando brandelli in tutta la gabbia). Esistono anche pastoncini e pellet specifici per questa specie, contenenti i nutrienti necessari perfettamente bilanciati.
Gracula, da sola o in coppia
Allevando un singolo esemplare, bisogna potergli dedicare molto tempo, e deve comunque essere partecipe della vita familiare, posizionando la gabbia in una stanza molto abitata tutti i giorni: darà sicuramente grandissime soddisfazioni. Una coppia sarà invece più concentrata su se stessa: l’umano potrà dedicare meno tempo, ma dovrà aspettarsi anche meno interazione da parte dei soggetti.
È molto difficile riconoscere il sesso del merlo indiano. Inoltre, in genere due soggetti dello stesso sesso possono andare talmente d’accordo da sembrare una coppia maschio-femmina: si cercano, “si parlano”, si puliscono reciprocamente il piumaggio, ma, ovviamente, non covano.
È ugualmente difficile capire l’età, ma a questo problema dovrebbe supplire il certificato di nascita.
Il merlo indiano è protetto dalla Cites
Il merlo indiano rientra nell’Appendice II della Convenzione di Washington (Cites), appartiene quindi alla lista delle specie protette. Può essere commercializzato legalmente solo con un documento Cites di importazione valido, oppure con certificato di nascita in cattività. È vietata l’importazione e la vendita dei soggetti di cattura.