Lo chiamiamo porcellino o maialino d’India, sbagliando su tutta la linea: innanzitutto perché la cavia (Cavia porcellus) è un Roditore (non ha quindi niente a che fare con il maiale, che è un Ungulato), e poi perché proviene dall’America del Sud (viene infatti chiamata anche cavia peruviana). Il riferimento al porcello deriva da un aspetto fisico simile a quello di un maiale in miniatura, dall’appetito insaziabile e dal verso somigliante a un grugnito. L’appellativo “d’India” veniva invece assegnato, nel Rinascimento, a tutti gli organismi animali e vegetali sconosciuti, a significare che provenivano da un Paese ignoto e “barbarico”.
La chiamiamo anche semplicemente cavia, termine divenuto sinonimo di “animale da laboratorio”: colpa del batteriologo Robert Koch che, nell’Ottocento, la impiegò per la sperimentazione di farmaci (nel secolo scorso venne però sostituita dai topolini).
Addomesticata fin dal 2000 a.C. dai pastori andini, la cavia ebbe a lungo sulle Ande un triplice ruolo: animale da compagnia, simbolo sacro (gli esemplari dal mantello nero, che erano ritenuti in grado di far uscire gli spiriti maligni dalle persone malate) e… fonte di cibo (usanza, pare, ancora in corso…)!
Maneggiare la cavia peruviana
Per noi Europei, che la apprezzammo come grazioso pet fin dal XVI secolo, è un buffo ma timido compagno di vita, meglio se in coppia (soffre la solitudine).
La timidezza è un limite della cavia peruviana: va abituata fin da piccola a essere presa in mano e accarezzata, con delicatezza e senza modi o toni bruschi. In questo modo sarà anche possibile spazzolarla almeno una volta a settimana, per mantenere bello il pelo.
Se l’animale è già adulto, va abituato gradualmente al maneggiamento, prima solo accarezzandolo e solo dopo qualche giorno provando a prenderlo, e comunque offrendogli contemporaneamente pezzetti di frutta o verdura. Attenzione perché, se fortemente impaurito dal contatto, potrebbe mordere.
Cavia peruviana: convivenza fra maschio e femmina
Come spesso accade fra i roditori, maschi e femmine vanno tenuti separati per evitare zuffe. Nella stessa gabbia si possono allevare solo femmine; nell’imminenza del parto è bene separare la femmina gravida per assicurarle la necessaria tranquillità.
I maschi vanno allevati singolarmente, ognuno in una gabbia e, uno alla volta, si possono mettere a contatto con le femmine per mezza giornata, se si desiderano i piccoli.
Se l’allevamento è in giardino, è sufficiente dividere il recinto con una serie di reti di separazione in tante piccole isole.
La gravidanza nella cavia peruviana
Maschi e femmine sono già maturi sessualmente a circa un mese di vita: può già avvenire l’accoppiamento, ma è sconsigliabile fare riprodurre una femmina prima dei 6 mesi d’età.
La gestazione dura 60-70 giorni e i piccoli sono in genere 2-5. La femmina può ritornare in calore subito dopo il parto (ma, ovviamente, è sconsigliabile farla accoppiare subito). I piccoli di sesso maschile vanno allontanati dalle femmine e dalla madre a circa 28 giorni d’età.
La gabbia per la cavia peruviana
Chiede una gabbia spaziosa (dimensioni minime 60x50x50 h cm per un singolo esemplare, 80x80x50 h cm per una coppia), in plastica o metallo, da tenere in casa, in una stanza tranquilla, riparata da correnti d’aria (che causano tracheiti e bronchiti) e dai raggi diretti del sole.
Sul fondo si pone la lettiera per roditori, da pulire ogni 2-3 giorni e da sostituire ogni 2 settimane: normalmente non è molto odorosa.
All’interno si aggancia il beverino (o si mette una ciotolina) per l’acqua, e si pone una ciotola per gli alimenti secchi ed eventualmente un’altra per quelli umidi, da sostituire ogni giorno.
Devono poi esserci una casetta che funge da nido e da rifugio, e almeno un tunnel di plastica. Sono gradite anche le roccette cave.
In alternativa si può allevare in una conigliera spaziosa o in un recinto (che vada in profondità per almeno 30 cm) in giardino, in un punto riparato dal freddo invernale e ombroso in estate.
Cavia peruviana: cosa mangia
Quanto alla dieta, la cavia è vegetariana: datele mangime specifico per cavie, frutta fresca e secca oleosa, verdura, granaglie, erba appassita, fieno di varie piante (non trattate con fitofarmaci), pane non salato e una ciotola d’acqua sempre pulita.
Attenzione: può capitare che si manifestino irritazioni cutanee, con rossori, prurito e diradamento del pelo. Si tratta di un’allergia, dovuto a un elemento della dieta che l’animaletto non sopporta, o di una carenza di un elemento che manca nell’alimentazione. Potete provare, come per noi uomini, a somministrare un alimento per volta per una settimana oppure, più semplicemente, potete fornire gli appositi mangimi bilanciati per cavie peruviane, che contengono tutti gli elementi necessari e non allergogeni.
Quanto vive la cavia peruviana
Le cavie sono fra gli animali domestici più sani: non hanno bisogno di vaccinazioni né sono facilmente soggette a malattie, salvo le allergie di cui si è appena detto.
Se ben allevate, possono vivere anche 6-7 anni, soprattutto se stanno in casa in una gabbia sufficientemente grande, e con una buona alimentazione.