Il potos (Scindapsus aureus) appartiene alla famiglia delle Aracee. Pianta erbacea sempreverde dai lunghi (fino a 5 m) rami rampicanti, che producono ai nodi le radici aeree con le quali si attacca ai supporti.
Foglie elegantemente cuoriformi, con una profonda scanalatura al centro che le divide quasi in due parti, lunghe 6-10 cm, sostenute da un picciolo di 5 cm; quando si formano, sono avvolte da lunghe guaine che si srotolano man mano che le lamine fogliari si distendono; lucide, consistenti e appena carnose, hanno un colore verde brillante variegato o screziato in verde pallido, giallo o bianco, al centro o lungo i margini.
La fioritura è un evento raro nelle piante coltivate in vaso: produce piccoli spadici di fiori, ridotti e biancastri, circondati da brattee bianco-giallastre.
Piante da appartamento potos: come acquistarle
Comunissimi da reperire nei garden center, gli esemplari in basket costano meno, quelli tutorati un po’ di più: scegliete un soggetto che non abbia del tutto raggiunto l’apice del tutore, perché la crescita è sempre molto rapida. Non necessita di grandi attenzioni ma, se ben trattato, può accompagnarvi per 15-20 anni in ottima forma.
Pianta potos, dove metterla
In appartamento, in ufficio e in negozio: per es. in un angolo del soggiorno, folto e rigoglioso a nascondere il tutore come se fosse un cespuglio, oppure sulla mensola alta del bagno, ricadente e fluido a incorniciare la specchiera, o ancora nel cestino pensile appeso in veranda, a mo' di verde fontana. In ufficio, sul ripiano più alto dello scaffale, fissato in orizzontale e in verticale come fosse un sipario tutt'attorno alle pratiche commerciali.
Potos come coltivarlo
Esposizione: luce media (lontano dai raggi diretti che bruciano le foglie), ma anche ombra (perfino in stanze senza finestre, purché ben illuminate artificialmente per almeno 12 ore al giorno). Se la luce non è ottimale, le foglie perdono la variegatura, ritornando verdi.
Temperatura: l’optimum è fra 18 e 25 °C, ma resiste fino a 10 e oltre i 30 °C.
Precauzioni invernali/estive: da aprile a settembre gradisce vivere all’aperto, a mezz’ombra o in ombra. In inverno deve stare in casa ben lontano dai termosifoni.
Vaso: in plastica, di diametro di 18 cm per una pianta alta o lunga 40 cm, o in ciotole o in basket da appendere. Si rinvasa solo se la massa fogliare lo richiede in un contenitore di una misura in più, tra aprile e giugno.
Terra: metà torba e metà terra da giardino, oppure una parte di terriccio da fiori, una di torba e una di sabbia; se necessario si adatta anche al terriccio universale. Buon drenaggio sul fondo del vaso.
Acqua: direttamente nel terriccio, dopo che si è asciugato, con moderazione (poco ma spesso), per tutto l’anno. Tollera un paio di settimane senz’acqua, anche in estate e preferisce patire un po' di sete, piuttosto che essere "annegato", con il rischio di asfissia radicale e conseguente marciume.
Concime: da marzo a ottobre, ogni mese nell’acqua d’irrigazione, con un prodotto per piante verdi.
Potatura: quando i tralci si allungano troppo, tagliate quelli che escono dalla sagoma o che ingombrano; sono riutilizzabili come talee.
Moltiplicazione: per talea di tralcio da marzo a settembre in acqua.
Potos: malattie e parassiti
Se le foglie sbiadiscono uniformemente, perdendo il colore verde e striandosi di giallo e bianco, pur rimanendo vitali, è un eccesso di luce; se le foglie diventano uniformemente verdi, perdendo tutte le striature chiare, è la mancanza di luce.
Se le foglie scolorano a chiazze e sulla pagina inferiore compaiono fini ragnatele, è il ragnetto rosso. Se il fogliame si macchia di nero e le macchie sono secche, è una bruciatura da sole; se le macchie sono umide, è un eccesso d’acqua o di freddo.
Pianta potos: note aggiuntive
Il tutore deve rimanere costantemente umido; le forme ricadenti vanno vaporizzate sul fogliame con cadenza almeno settimanale (più frequenti con il riscaldamento acceso e in piena estate). I tralci possono essere fissati al tutore con legacci oppure a mensole e travi con scotch o fermagli.
Può essere coltivato anche in idrocoltura, fermando il vaso al supporto quando i rami cominciano a essere lunghi e pesanti. Attenzione alle correnti d'aria, assolutamente sgradite, e alle escursioni termiche pronunciate.